Felice Di Volare by Amelia Earhart

Felice Di Volare by Amelia Earhart

autore:Amelia Earhart [Earhart, Amelia]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Saggistica
ISBN: 9788861928978
editore: Elliot
pubblicato: 2015-03-10T00:00:00+00:00


“Doc” Kimball

A chi si affida la padrona di casa per la riuscita della festicciola all’aperto? A chi chiede consiglio l’organizzatore di attività sportive e quello dei picnic dell’Esercito della Salvezza? E per il grano e le pannocchie, gli agricoltori a chi si rivolgono fiduciosi? Al meteorologo. Ne conosco uno speciale: è un nume tutelare, e dall’accuratezza delle sue informazioni spesso dipende la vita di chi vola. Essere al corrente delle sue previsioni è importante quanto avere la certezza che all’aereo non manchi un motore.

Guida, filosofo meteorologico e amico di tutti i piloti: l’uomo che da sempre è dietro tutte le più grandi spedizioni partite dagli Stati Uniti non vola. Ma è sempre lui che dà il via libera a quelli che decollano.

«Che tempo fa? Cosa dice il Dottor Kimball?».

Ci rimbalzammo quelle due domande infinite volte durante gli interminabili tredici giorni a Trepassey di cui ho già raccontato, in attesa della partenza per la traversata atlantica.

Di ritorno a New York, in seguito incontrai “l’uomo del tempo” da cui eravamo tanto dipesi: era un signore di mezza età, con un ciuffo ribelle di capelli grigi che gli scendeva sulla fronte spaziosa. Aveva occhi benevoli, un sorriso ponderato e un tono di voce basso con il morbido accento cantilenante del Sud. La prima cosa che volle sapere fu delle condizioni meteorologiche incontrate durante il viaggio.

«Quando avrà tempo, dopo che si sarà liberata di tutto questo», e indicò la folla, «un giorno mi racconterà per filo e per segno che tempo ha incontrato durante la transoceanica. Riusciamo a sapere così poco delle condizioni meteorologiche sugli oceani… ed è evidente che le nostre previsioni nel vostro caso non si sono realizzate».

Una volta andai a trovarlo al Servizio Meteorologico: gli uffici erano situati all’ultimo piano del Whiteall Building, un grattacielo vicino a Battery Park, nella parte bassa di Manhattan. Era metà mattina e mentre parlavamo “Doc” Kimball stava in piedi accanto a un tavolo molto alto; il flusso continuo di telegrammi in ingresso interrompeva qua e là la nostra conversazione. Le veline provenienti da Manitoba, dal Kansas e da Cuba contenevano messaggi cifrati che indicavano le condizioni del tempo in quel preciso istante: pressione atmosferica, direzione e velocità del vento, temperatura e visibilità e, soprattutto, se pioveva o nevicava, se c’era sole o nebbia.

Sul tavolo davanti a sé il meteorologo aveva disteso una carta geografica su cui erano delineati i contorni degli Stati Uniti e dell’Atlantico, e lì, seguendo l’arrivo delle notizie, tracciava delle linee curve a matita. Il risultato finale era che ogni linea curva delimitava una zona di pressione specifica; le isobare si allargavano in ampi anelli irregolari attorno a cerchietti più piccoli riempiendo gradualmente il foglio, mentre su un’altra carta geografica le isoterme andavano disegnando un altro rompicapo per le temperature.

Parlammo dell’interessante fenomeno dello spostamento del tempo, il cui calcolo sta alla base delle previsioni: le zone di alta e di bassa pressione (cioè il sereno e le perturbazioni) rimangono di rado stazionarie a lungo e negli Stati Uniti si muovono quasi universalmente



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